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come fare di paola zorzi (2011)
un metro quadrato di terreno: suggerimenti su come effettuare il rilevamento

strumenti necessari per l'osservazione

annotazioni e...:
- data in cui si è svolta l'osservazione
- luogo
- identificazione delle varie piante o oggetti presenti (1)
- descrizione delle piante: altezza, colore, tipo e forma di foglie, fiori, frutti...
- descrizione degli oggetti: dimensione, materiale, tipo di oggetto, quando possibile
- data (anche approssimativa) di fabbricazione o utilizzo etc...
- numero delle piante e/o oggetti presenti nell'area osservata
- fotografia del metro quadrato oggetto di studio e dei dintorni (ambiente)
- fotografia della persona o gruppo di lavoro durante l'osservazione

a questo scopo sarà possibile realizzare e utilizzare:

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l’ambiente urbano di valerio bertello (2011)
la biosfera si può considerare costituita da due ambienti con caratteristiche radicalmente opposte e fra loro complementari: l’ambiente naturale e quello umano. il primo è un prodotto naturale, risultato di un lungo processo evolutivo spontaneo che si è protratto nel corso di ere geologiche. un processo che a partire dal mondo minerale ha generato la vita, quindi anche la specie umana. questa, per quasi tutto il tempo della sua esistenza, ha fatto indiscutibilmente parte dell’ambiente naturale. ma, in tempi – geologicamente parlando – recentissimi, si è prodotto un fenomeno senza precedenti...

sottoambienti urbani
e’ necessario definire un criterio di classificazione per questi ambienti, che sarà quello del grado di antropizzazione di un territorio, definita come il grado di modificazione che questo ha subito a causa dell’azione umana.

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paesaggi contemporanei di paola zorzi (2010)
migrazione - alta velocità - fabbriche occupate: il caso novaceta - salone del mobile: brera accoglie il design. lavori in corso.
dai finestrini del treno della linea torino-milano, man mano che ci si avvicina alla stazione centrale di milano, da alcuni anni a questa parte è possibile assistere a molteplici attività. da un lato cantieri e spezzoni dell'alta velocità si alternano a stazioni di nuova generazione mentre a rho i padiglioni avveniristici della nuova sede fieristica campeggiano in tutto il loro maestoso gigantismo.
zone di frontiera.
è come se la ferrovia avesse tracciato una linea di demarcazione: da un lato la fiera, i cantieri, i depositi dove si intravedono treni di nuova generazione dai finestrini di quelli di tutt'altro registro dei pendolari; dall'altro (lato), tra la riva ferroviaria e una staccionata, tra il muro di un cimitero o di una fabbrica, le pieghe di un'altra società parallela che si ritaglia precari margini di spazio esistenziale. interspazi di sopravvivenza a metà tra un ritorno alla vita selvaggia e la merce che con i suoi involucri usa e getta arriva anche in questi interstizi sociali ... come è possibile dedurre dai cumuli di immondizia che periodicamente vengono rimossi dai servizi locali. luoghi provvisori, di transizione verso altri migliori approdi e tempi (almeno si spera). luoghi percorsi e abitati dall'emigrazione ed emarginazione di questi anni, sovente interpretata da giovani persone piene di speranze e con tutta una vita di fronte. rimozioni, quasi a voler cancellare un problema vissuto come irrisolvibile. ...
ma allora, forse, meglio non fotografare se l'unico risultato è quello di far naufragare anche la zattera su cui queste persone sono transitoriamente abbarbicate? quando le ragioni sanitarie - nonché serie - appaiono essere quasi sempre, solo, le ragioni degli altri, non certo di chi vive quelle condizioni di precaria transizione. questo era uno degli interrogativi che, con un'amica medico spesso incontrata in questa tratta, ci ponevamo.

zone di frontiera
lungo la ferrovia to-mi

presidi e operai sui tetti di una fabbrica.
sempre sulla stessa sponda transitando lungo questa linea ferroviaria a magenta un'altra situazione: già da mesi era infatti possibile intravedere in lontananza delle persone sui tetti di un grande complesso. figure animate che inaspettatamente si stagliavano nel cielo e che al confronto con i grandi volumi industriali apparivano allo stesso tempo minuscole e inserite in un contesto straniante...
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sul concetto di naturale
il concetto di antropizzazione implica il sempre più difficile compito di stabilire o individuare un confine tra ciò che comunemente viene inteso per realtà naturale e quel che è considerato artificiale. in genere si è portati a intendere come naturale tutto ciò che non ha a che fare con l'intervento umano. in realtà il compito appare sempre più arduo se si pensa che quel che intendiamo come realtà naturale oltre a comprendere l'essere umano come sua parte integrante ingloba indistintamente anche tutta la sua produzione e i suoi sottoprodotti...

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